Fotografare in studio

08.05.2019

La fotografia è anzi deve essere una passione; se non c'e' passione la fotografia diventa una carrellata di nozioni tecniche e una continua corsa verso l'acquisto di nuove macchine, nuovi accessori, nuove tecnologie ma nessuna di queste tecnologie porterà mai a realizzare se non raramente immagini coinvolgenti.  Questo post non è non vuol essere un trattato di tecnica fotografica in quanto su web ormai trovate di tutto a livello tecnico relativo a prodotti, materiali, accessori e altro, ho scritto questa pagina per dare un'idea delle difficoltà che si incontrano nel realizzare fotografie di persone lavorando in pochi metri quadrati di spazio.

Il locale.

Sembra banale parlare del tipo di locale viste le apparecchiature oggi esistenti in commercio a partire da semplici iphone, eppure le prime esperienze di foto realizzate in locali pitturati di bianco sono state traumatiche. Il locale ideale per la fotografia dovrebbe essere provvisto di ampie finestre con possibilità di gestirle attraverso pannelli scuri in grado di regolare in modo opportuno la luce naturale, i locali dovrebbero essere pitturati di grigio o un colore neutro opaco. Non avendo a disposizione tale luogo ho ricavato un piccolo studio nel locale a piano terra dove ho anche il mio ufficio.  Il locale ha ampie vetrine sul fronte strada poste a nord e due finestre piccole a due metri di altezza poste a sud, i muri sono bianchi e all'interno del locale ci sono vari oggetti comprese alcune stampanti. Una situazione del genere puo' presentarsi anche a un fotografo casalingo che voglia sfruttare i suoi interni per realizzare qualche scatto quando fuori proprio non si puo'.  

Come organizzare le luci in un simile pandemonio?

Intanto chiariamo che il mio mini studio serve solo per foto di oggetti e, quando il tempo meteorologico non lo consente, fotogtrafie di modelle e book. I primi scatti li ho realizzati per prova proprio con la collaborazione di alcune ragazze ma i risultati, utilizzando lo studio così com'era, furono tragici. Le pareti che sembravano bianche a guardarle, riflettevano in realtà una luce grigiastra che si mescolava con il makeup delle ragazze, inoltre troppi oggetti intorno, le vetrate in linea di ripresa, le finestre piccole con inferriate contribuivano a vanificare un lavoro che di per sè comunque a livello di controllo di luci e ombre poteva considerarsi buono.  Nasceva l'esigenza di isolare e ricavare un ambiente adatto alle multifunzionalità che mi ero proposto restando in limiti di spea accettabili.  Per prima cosa acquistai dei pannelli per coprire le pareti dove ricavare un mini studio, erano tessuti particolari di dimensioni opportune di vari colori in grado di limitare le ombre, poi comprai tre stativi con relative lampade alogene.  A questo punto il materiale per creare un mini studio a basso costo era completato, quanto meno nei termini che mi ero prefissato, ovvero un posto dove poter realizzare foto quando in esterni è impossibile. Di seguito alcuni scatti realizzati con le nuove attrezzature.

Uno dei tanti problemi che si deve affrontare quando si fotografa a studio con attrezzature adattati e spazi piccoli è l'accoppiamento dei colori. Un altro grande problema per evitare la monotonia di scatti effettuati dalle stesse angolazioni per manacanza di spazio è la necessità di usare un obbiettivo tipo 18/200 con una buona luminosità, scattando da vicino bisogna usare la massima attenzione alle distorsioni da grandangolare.